Acqua di San Giovanni

Prepariamo una perfetta Acqua di San Giovanni, per festeggiare il solstizio d’estate: oltre ai fiori di campo, ginestre e petali di rosa sarebbe necessario usare più di 24 erbe per questo antico rituale tra cui l’iperico, detto erba di san Giovanni, l’artemisia o assenzio volgare, dedicata a Diana-Artemide, la verbena protettiva dai malefici, il finocchio selvatico, potente amuleto utile ad affinare l’occhio negli inganni, l’avena, simbolo d’abbondanza che aiuta a fare la scelta giusta e le erbe aromatiche (timo, amaranto, prezzemolo, salvia, rosmarino e centinodio, aglio, ruta, menta, lavanda e basilico) utili a risolvere le situazioni, donare intuizione e stimolare la memoria. Il rituale si divide in varie fasi, ognuna di esse ci ispira alcuni stati d’animo:

 

  • Raccolta delle piante: CONOSCENZA e RISPETTO.
  • Esposizione dell’acqua alla notte: ABBANDONO e FIDUCIA.
  • Bagno con l’acqua di San Giovanni: PUREZZA e RINASCITA.

 

Le erbe vanno raccolte nella notte fra il 23 e il 24 giugno (secondo antiche tradizioni è la notte in cui il mondo naturale e soprannaturale si compenetrano e accadono “cose strane”, come viene ricordato anche da Shakespeare nel “Sogno di una notte di mezza estate”), messe in un bacile colmo d’acqua lasciato fuori casa per tutta la notte. La rugiada che cade in questa notte ha straordinarie virtù. Le piante raccolte, dopo essere state bagnate dalla rugiada, acquisiscono proprietà curative (se volete raccogliere la rugiada, potete stendere un panno tra l’erba, strizzandolo poi il mattino successivo oppure scavare una piccola buca, in cui inserirete un bicchiere o un altro contenitore. Sopra di esso poi metterete un telo impermeabile, fissato ai bordi della buca e con un foro al centro proprio sopra l’orlo del bicchiere. La rugiada si depositerà sul telo e scenderà nel vostro contenitore). Al mattino si filtra l’acqua profumata ottenuta e si utilizza per fare il bagno. Si credeva che questa pratica avesse il potere di aumentare la bellezza, preservare dalle malattie e nello stesso tempo difendere dal malocchio, l’invidia e le fatture, soprattutto quelle pronunciate contro i bambini. Ho sempre pensato che, al di là del folclore popolare, questa fosse una bella tradizione, legata al rispetto della natura e alla purificazione, quindi, perché non metterla in pratica? Nei miei ricordi di bambina, la raccolta dei fiori con le donne della mia famiglia aveva un sapore davvero magico.